Paese che vai, caffè che trovi.

Viaggiare è un’esperienza per gli occhi e per la mente. Viaggiare ci apre a conoscenze nuove, a tradizioni bizzarre ma affascinanti. Oggi il mio viaggio intercontinentale, mi fa sbarcare in Etiopia.

Ho spesso letto molte recenzioni su viaggi in questa terra, che mi hanno incuriosito molto. Certo non stiamo parlando di una semplice vacanza ma più di un’esperienza fuori dal comune. Addis Abeba per esempio è una delle capitali “più sicure” dell’Africa. Con il termine di “più sicura” però intendo da crimini violenti, perchè non bisogna mai abbassare la guardia da borseggiatori che compiono piccoli e medi furti, specie nei luoghi affollati come per esempio Mercato, uno dei mercati più grandi che possiate visitare. Attenzione a parte, molte cose hanno acceso la mia curiosità, come per esempio i minibus che portano da una zona all’altra. Perchè? Perchè non capita tutti i giorni di sentire l’autista gridare il nome della destinazione del mezzo passando per le strade. Ebbene si se volete prendere un mezzo “Pubblico” dovete aspettare semplicemente che vi passi davanti ma soprattutto che l’autista vi faccia sapere dove è diretto. Un’altra importante curiosità è come viene degustato il caffè. Questa bevanda è infatti la bevanda nazionale, con un rituale che può richiedere anche un’ora. Si versa lo zucchero nella tazza e poi si mescola una miscela di acqua e caffè. Si inspira l’aroma con il naso e poi viene versato in tre tazze tonde, ognuna con un suo specifico nome: “awol”, “tona” e “baraka”. Solo dopo si inizia a sorseggiare molto lentamente. In Etiopia è molto diffuso il caffè al cardamomo, il Buna. Anche in questo caso un vero rituale che inizia dalla tostatura in padella dei chicchi di caffè, alla macinatura di questo con le spezie nel mortaio, per poi lasciar tutto in infusione nella tradizione caffettiera in terracotta, la jebena, suoi carboni ardenti.

Ringrazio il sito www.fiordicappero.com per le delucidazioni in merito. Buon rituale

Sabrina Baisi

Potrebbero interessarti anche...